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Testamento del Preposto Reverendissimo Nemesio Maria Rossi

Testamento di Nemesio Maria Rossi

Die decima prima mensis may millesimo octigenari anno septimo, in Casali di Casoria

Alla preghiera pax facta edd ad istanza del Reverendissimo preposito curato dell’Insigne collegiale chiesa di San Mauro Don Nemesio Maria Rossi figlio del Quondam dottor fisico don Don Giacomo del suddetto Casale di Casoria, personalmente ci siamo conferiti nella sua casa, sita  e posta in detto casale nella strada di San Mauro in fondo di un vicolo giusta suoi notori confini, dove giunti abbiamo ritrovato il detto Reverendissimo signor preposito Don Nemesio Maria in una camera di detta casa nel letto giacente, sebbene infermo di corpo, sano,  per la Dio Grazia,  di mente ed intelletto e nel suo retto parlare e memoria parimente agistante, il quale considerando lo stato fragile e caduco della umana natura, che non si è cosa più certa della morte, e niente più incerta dell’ora a punto di essa, e dubitando quod absit di non  morire ab  intestato e che dopo sua morte non abbia a nascere qualche discordia tra li suoi eredi che perciò ha ritenuto da ora provedere alla salute dell’anima sua disponendo dei suoi beni col fare , succome ha fatto e farà il presente suo ultimo …… testamento  quale vuole, che voglia per detta  ragione non molesta vuole per ragione di Testamento in scriptis chiuso e sigillato  per ragioni di codicilli , par sonazione causa mortis, e per ogni  altra migliore mia D. cassando ed annullando prima tutti, a quasivogliano altri testamenti ad ultima volontà per esso testatore  forza fatti per il passato fin oggi, anche a legati Pii, e specialmente il testamento in scriptis, chiuso e sigillato per mano mia il primo dicembre milleottocento quattro e vuole che questa sia la sua volontà e che chiunque gli succederà in ragione il presente testamento ed ab interpetrato sia tenuto ed obligato di adempiere ed osservare  od ….  il presente testamento.  …. Proibendo espressamente esso signor Preposito Don Nemesio Maria Rossi testatore che il presente suo testamento niente si possa dedurre, o defalcare per ragioni di natura per ragioni di Falidia; se trabellianica per dovuto sussidio dei Beni.

Ed essendo l’anima più degna del corpo, quindi, come fedele cristiano benché indegno peccatore la raccomanda all’onnipotente iddio suo e …. Creatore, pregando per infiniti meriti de suo unigenito  figliolo nostro signore Gesù Cristo e dalla sua sacralissima passione e amore, che voglia perdonarle i suoi peccati a ricevere l’anima sua nella santa Gloria del Paradiso per dove è stata creata indicando in ciò l’aiuto ad intercessione della Beatissima sempre vergine Madre di Dio Maria, San Giuseppe, l’angelo suo custode, San Mauro e tutti gli altri santi e sante della celeste corte, acciocché vogliono li medesimi intercedere per l’anima sua.  E vuole che il suo corpo fatto cadavere sia seppellito dentro la predetta insigne collegiata  Chiesa di San Mauro e propriamente nella sepoltura della sua cappella gentilizia di sua famiglia di Casa Russo. Con quella pompa ad onore funebre che meglio all’infrascritti suoi eredi pacarà e piacerà, ad a sua volontà di esso reverendissimo preposito testatore,

E poiché l’istituzione degli eredi è capo e principio di qualsivoglia testamento senza la quale il testamento si dice nullo, perciò esso reverendissimo signor preposito Don Nemesio Maria Rossi testatore istituisce , e con la sua propria bocca ha nominato, anomia suoi eredi universali a particolare i suoi carissimi nipoti e frate Don Tommaso e Reverendo sacerdote don Valentino Rossi germani figli del quondam Notare Sigismondo più suo fratello di modo che in forza della presente istituzione i predetti dottor Don Tomaso e Don Valentino sottoscrivino interamente nel luogo di esso reverendissimo preposito testatore rappresentino in tutto e per tutto la sua stessa persona e passino in essi tutti i diritti, possessioni, azioni, ragioni, proprietà di Beni stabili e mobili colla università da Beni e diritti di esso testatore, tanto di quelli che ha acquistato col proprio denaro esso testatore quanto di quelli che gli sono pervenuti dai suoi antenati o per qualunque titolo senza eccezione alcuna.

Irem esso reverendissimo signor preposito Don Nemesio Maria Rossi testatore, ordina vuole e comanda che i predetti suoi eredi come sopra istituiti debbano della sua eredità prendere la metà dei suoi beni stabili pervenutigli per succapione dalli Maggiori, e questa metà quattro parti uguali e dare una di essa  alla signora donna Cecilia Rossi, carissima sorella di esso testatore,  un altro quarto porzione di essa darla a don Giacomo Rossi figlio del fu don Antonio altro germano fratello di esso testatore. Le altre due porzioni ritenerle per se una per ciascuno, per adempimento di quello che è prescritto dalla consuetudine Napoletana perché tale è sua volontà.

Item esso testatore dichiara di dover conseguire ducati settecento dalla Università di Casoria in forza di pubblico istrumento rogato per gli atti dal Regio Notaio Orazio Rocco di Napoli nella sua annualità o interesse convenuto quale credito esso testatore lascia iure  legati alla detta donna Cecilia Rossi sua sorella  in usufrutto solamente durate la di lei vita  a dopo la morte della medesima lo lascia jure prelegati al suddetto reverendo don Valentino Rossi suo nipote vuole però esso testatore che al tempo della sua morte di detta donna Cecilia sua sorella  debba detto Don Valentino dare o cedere ducati cento con la corrispondente sua annualità alla signora donna Laura Rossi sua nipote quali ducati cento dopo la morte di detta donna Laura li lascia e debbono andare a beneficio dei figli maschi di detto don Tommaso: e degli altri ducati seicento debba fare una riconoscenza non minore di ducati cento per ciascuna alla figlie femmine di detto dottor Don Tommaso al tempo che ogni una di essa prenderà stato per conto della dote di paraggio dovutogli da detto dottor Tommaso loro padre, a rimendandosi altra somma dopo fatte le suddette ricognizioni possa detto don Valentino in tempo di  sua morte disporre di ducati cento sulla  residua somma ad dippiù ne preannuncerà al tempo della morte  Don Valentin,  lo lascia Jure prelegati al suddetto Dottor Don Tommaso suo nipote al quale  lascia parimente Jure prelegati un capitale di ducati trecento impiegato con la Regia corte: con l’approvvigionamento sulla decima dovuta all’Eredità del fu detto Don Sigismondo Rossi suo fratello ; siccome ancora allo stesso Don Tommaso lascia Jure prelegati due altri Capitali di ducati cento cinquanta ed un altro di ducati centoventi spettanti ad esso signore Preposito  testatore in forza di testamento di divisione seguito tra lui e gli altri suoi fratelli, sorelle, e nipoti per gli atti del notaio don Massimo De Marinis di Napoli quale ad ha sua volontà.

Item esso reverendissimo Signor preposito Testatore lascia per l’anima sua e seconperpedo la sua intenzione un anniversario perpetuo da celebrarsi ogni anno dopo la sua morte da reverendo capitolo della collegiale chiesa di San Mauro di detto Casale che debbano intervenire al suddetto anniversario tutti i signori canonici col preposito pro tempore, gli eddomedari, intendosi  escusati solamente quelli che mancassero dall’intervenire per trovarsi infermi. E per la celebrazione di tale anniversario vuole esso testatore i suddetti suoi eredi e gli atri eredi pro tempore e successori in perpetuum, ed in infinitum debbono pagare e corrispondere al suddetto Reverendo Capitolo annui docati dieci e grana venti franchi e liberi da ogni peso, cioè ducati dieci per  dividersi tra gli individui del suddetto capitolo e grana venti per darsi all’organista ed ancorchè l’organista si trovasse canonico o eddomedario pure vuole che abbia suddetta grana venti oltre della porzione che li spetterà, lasciando la facoltà a detti suoi nipoti ed Eredi ed ai di loro eredi a successione pro tempore di prendere qualsivoglia cespite della sua eredità la suddetta somma di docati dieci e grana venti per pagarli al detto reverendo Capitolo pax la causa di sopra espressa. Siccome ancora esso testaore da a detti suoi eredi attuali ed ai loro successori pro tempore la facoltà e la cura d’invigilare alla celebrazione del predetto anniversario nel modo che di sopra ha ordinato ; E dall’altra parte vuole e comanda che sia tenuto detto Reverendo  Capitolo tra lo spazio di giorni trenta decorrendo dalla morte di detto testatore; dichiarare per pubblico atto da rogarsi per mano mia di accettare il presente legato nel modo prescritto e no dichiarando di accettarlo nel modo suddetto  e lassi i trenta giorni, sia lecito alli suddetti Eredi istituiti di fare celebrare l’anniversario suddetto in quella chiesa e da quelli sacerdoti che a medesimi  parerà espediente  rimette dosi a tal effetto esso testare alla loro coscienza o prudenza; ed è sua volontà

Item esso signor Preposito Don Nemesio Maria Rossi testatore lascia alli prepositi successori e per essi alla curata chiesa di San Mauro tutti gli apparati sacri e quanto altro del medesimo è stato fatto a spesa di suo denaro per servizio e comodo di detta Curata Chiesa con espressa legge e con dizione che qualunque volta ai suddetti suoi eredi e successori occorresse servirsi di alcuno di suddetti apparati arredi ed utensili per proprio uso o di qualunque altro parente o amico (purchè non sia in giornata di solennità) in cui quel tale apparato servisse nello istesso tempo per celebrare la solennità in detta curata chiesa ) sia tenuto il Reverendo preposito  pro tempore di subito dare e consegnare senza eccezione alcuna l’apparato  o utensilio che li venisse richiesto con doversi però restituire allo stesso preposito dai suddetti suoi eredi e successori dopo di essersene serviti. Caso chè il reverendo preposto pro tempore ricusasse di dare gli apparati o utensili richiesti vuole esso testatore che sia permesso ai suoi eredi e successori di astringerlo alla consegna come sopra ordinato pax poi restituire che dopo  di averne usato ad imperia della contravvenzione sia tenuto ed obbligato detto Preposito pro tempore di pagare per ogni volta che ricussasse ducati dieci a detti suoi eredi e successori in perpetuum , i quali dovranno dagli eredi e successori suddetti spandersi per farne celebrare tante mese colla limosina di grana venti l’una secondo l’intenzione di esso testatore e sua volontà.

Item lascia jiure legati al suddetto sacerdote don Valentino Rossi suo nipote e alli di lui eredi e successori i due stipi delli due Banconi situati nella segreteria della suddetta collegiata chiesa fatti costruire da esso testatore con proprio denaro a ciò in compenso delli incomodi, e cura che ha avuto detto don Valentino nell’assistere alla restaurazione della predetta Sacrestia ed è sua volontà.

Vuole inoltre e comanda esso signor preposito Don Nemesio Testatore che i suddetti Don Tommaso e don Valentino suoi nipoti ed Eredi come sopra istituiti seguita  … sua morte esiggano tutto quello che da esso testatore è dovuto, tanto dall’università di Casoria quanto per frutti degli altri capitoli, censi e legati di pertinenza di detta chiesa attesocche esso signor Preposito testatore ha portato il peso di soddisfare tutti gli obblighi annessi a detti frutti maturati in sua vita, perciò vuole e che di detti frutti esiggendi debba percepire docati cinquanta il sacerdote Don Valentino per farne l’uso  … che gli ha comunicato,  ed altri trenta da detti frutti esigenti vuole che gli diano jure legati a detta donna Laura sua nipote per atto di riconoscenza dalla cura ed assistenza che gli ha usata nella sua vecchiaia ed è sua volontà.

Item esso testatore juro prolegati le due librerie situate nella stanza di sua abitazione con tutti i libri in esse ospitati al detto sacerdote don Valentino essendo stati tutti comprati con proprio danaro di esso testatore ed è sua volontà.

Item dichiara esso testatore che gli eredi del fu don Benedetto Cerasa sono in molto …. Per la corresponsione degli annui ducati dieci dal detto testatore Cerasa lasciati in legati all’altare maggiore di detta  curata  chiesa per sussidio delle quarant’ore e per le visite sarotine al santissimo  E quantunque abbia esso Testamento con suo proprio denaro soddisfatto all’obbligo annesso a suddetto legato pure vuole che i suddetti suoi eredi seguita sua morte debbono subito esigere tutto l’arretrato dai  suddetti eredi di CERASA esponendo con la direzione di detto Don Valentino in servizio dell’altare maggiore ed in quell’uso che lo stesso Don Valentino stimerà più espediente senza doverne mandar conto alli prepositi successori ed è sua volontà.

Lascia ai suddetti suoi eredi la cura di riconoscere  il Notaio che ha stipulato il presente testamento con esser tenuto detto Notaio , seguita la morte di esso testatore, di ….. il capitolo del legato rogarne l’atto , e consignare copia del testamento e dell’atto  suddetto a detti suoi eredi . ed è sua volontà.

E finalmente detto Signor. Preposito Don Nemesio Testatore lascia esecutore del presente suo testamento ad ultima volontà il suddetto sacerdote don Valentino Rossi suo nipote ed Erede come sopra istituito al quale da e concede piena ed ampia facoltà e potestà di fare eseguire a mandare in affetto tutto a quanto disposto giusta la sua seria continenza …. Ad a sua volontà.

Dal quale suddetto testamento come da sopra fatto oggi esso Signor preposito Don Nemesio Testatore ha richiesto noi che ne avissomo fatto pubblico atto Nos autem undeis   Segno di Croce del Reverendissimo Preposito Don Nemesio Maria Rossi per esso non potere scrivere-

Attestiamo noi sottoscritti di conoscere benissimo il suddetto Preposito Don Nemesio Maria Rossi il quale crocesegnato il presente testamento per non poteva scrivere per la sua indisposizione

Don Aniello Abbate testimonio

Luca Ciaramella testimone

Giovanni Colella testimonio

Don Agostino de Stafano testimone

Giovanni de Stefano Testimone

Dott. Fisico Nicola Ferrara testimonio

Don Giacchino Mignano Testimonio

Parroco don Paolo Rossi  ottavo testimonio in nome ed in parte del suddetto testatore per esso non poteva scrivere per la sua indisposizione.

Andrea De Martino regio Giudice a contratti sono intervenuto alla stipola del presente testamento , una colli suddetti interveniti

Notar Orazio De Stafano di Napoli richiesto ho segnato  locus  signa

30 gennaio 1807

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